Alessandro Paire – Ricercatore di diritto amministrativo, Università di Genova – (alessandro.paire@unige.it)
SOMMARIO
1. Premessa.
2. La cognizione ‘specializzata’ del Giudice delle acque. Un regolamento di confini talvolta difficile. 3. Eventi alluvionali, straripamenti ed esondazioni: il rigore della giurisprudenza.
4. La c.d. rinuncia preventiva alla richiesta danni in sede di rilascio dei titoli abilitativi. Un esonero di responsabilità possibile?
5. Spunti conclusivi.
1. Premessa
La gestione dei rischi naturali rappresenta un campo di indagine di sempre maggiore interesse non solo e non soltanto per gli studiosi delle discipline di natura squisitamente tecnica quali, ad esempio, l’ingegneria e la geologia ma anche per i giuristi essendo il ‘rischio naturale’ indissolubilmente legato all’organizzazione della Società e, dunque, dello Stato. In particolare, assumendosi il rischio naturale come il prodotto tra la probabilità che accada un fenomeno naturale potenzialmente pericoloso (pericolosità), la vulnerabilità del territorio colpito (compresi i beni in esso contenuti) e il valore economico dei beni esposti nel territorio stesso, risulta estremamente agevole comprendere come il tema intercetti ormai da tempo le riflessioni del cultore del diritto dell’ambiente, del paesaggio, dell’urbanistica e via discorrendo…