Simone Rodolfo Masera – I regimi derogatori negli appalti pubblici tra accelerazione
delle procedure ed efficienza

Simone Rodolfo Masera – Dottore di ricerca in Business&Law: Istituzioni e Impresa, Università dProfessore a contratto di Diritto urbanistico e Legislazione OO.PP., Università degli Studi di Pavia; abilitato ASN alle funzioni di professore di I e II fascia di diritto amministrativo – (r.masera@unipv.it)

SOMMARIO

1. Premesse. Verso la “generalizzazione” dei regimi di deroga?
2. Le previsioni derogatorie del d.l. n. 76/2020.
3. I regimi commissariali per la ricostruzione post sisma.
4. La “capacità amministrativa” alla prova.
5. La gestione dei contratti pubblici “per principi”.
6. Alcune riflessioni finali. Accelerazione versus discrezionalità?

La recente legislazione emergenziale, provocata dalla crisi sanitaria, disciplina diversificati regimi in deroga al Codice dei contratti pubblici, onde favorire l’accelerazione degli affidamenti degli appalti, con l’auspicio di una ripresa economico-sociale del Paese. I regimi derogatori introducono un complesso di regole che possono rappresentare l’occasione per un rafforzamento della «capacità amministrativa», condizione indispensabile per garantire l’efficienza nel settore degli appalti pubblici, favorendo peraltro una «regolazione per principi» della materia, potenzialmente alternativa a quella codicistica. Tali regimi derogatori, tuttavia, prevedono anche regole che, limitando la discrezionalità amministrativa, sembrano porsi in controtendenza rispetto all’evoluzione della normativa di settore fin qui registratasi.


The recent emergency legislation, caused by the health crisis, regulates regimes in derogation from the Code of public contracts. The derogation regimes introduce a set of rules that can represent an opportunity for strengthening the “administrative capacity», an indispensable condition for guaranteeing efficiency, also favoring a «regulation based on principles» of the matter. These derogatory regimes, however, also provide for rules which, by limiting discretionary powers, seem to contradict the evolution of the sector legislation.

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