Francesco de Leonardis – Professore Ordinario di Diritto Amministrativo, Università degli Studi di Macerata -(f.deleonardis@unimc.it)
SOMMARIO
1. L’ambiente come luogo elettivo di applicazione degli interventi sostitutivi.
2. Classificazione degli interventi sostitutivi.
3. La gestione dei privati e il deficit impiantistico.
4. Gli interventi sostitutivi in materia di discariche abusive e di trattamento di acque reflue.
5. I dieci punti chiave degli interventi sostitutivi.
6. L’intervento sostitutivo come intervento “protesico” in funzione della riabilitazione.
7. Il “privato” che si sostituisce al “pubblico inadempiente”.
8. La sostituzione del “pubblico inadempiente” con il “pubblico”.
9. Conclusioni.
Il contributo ha ad oggetto il tema dei commissari straordinari che intervengono nelle ipotesi in cui non si siano conseguiti i risultati dovuti in materia di tutela dell’ambiente. Si procede innanzitutto ad una classificazione di tali interventi sostitutivi distinguendo le ipotesi in cui i commissari straordinari sostituiscono soggetti privati da quelle in cui sostituiscono soggetti pubblici. Si esaminano in particolare le ipotesi del Commissario Straordinario per la Bonifica delle Discariche Abusive e quella del Commissario Straordinario Unico per la Depurazione. Si procede poi all’esame e alla valutazione delle relazioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti evidenziandone i punti salienti: la notevole estensione dell’intervento sostitutivo in materia ambientale; le cause di tali sostituzioni; l’efficacia di tali interventi; la bontà del strumenti normativi e amministrativi utilizzati; il tema del rapporto tra consenso elettorale e tutela dell’ambiente; le limitazioni nel tempo dell’intervento sostitutivo; il giudizio complessivo sulle gestioni commissariali. Dopo aver indicato quelli che potrebbero essere i requisiti di una buona gestione commissariale si procede a tirare le conclusioni che non sono di critica alle gestioni commissariali, che anzi dovrebbero essere dotate di poteri maggiori, ma di incentivo ad avere strutture amministrative dotate delle necessarie risorse umane e finanziare e non ostacolate nella loro azione di tutela dell’interesse generale.
The contribution deals with the subject of special commissioners who intervene in cases where the results due in terms of environmental protection have not been achieved. First of all, a classification is made of these substitutive interventions, distinguishing the hypotheses in which the special commissioners replace private subjects from those in which they replace public subjects. In particular, the hypotheses of the Extraordinary Commissioner for the Reclamation of Abusive Landfills and that of the Single Extraordinary Commissioner for Purification are examined. The reports of the Parliamentary Committee of Inquiry into the waste cycle are then examined and assessed, highlighting the salient points: the considerable extent of the replacement intervention in environmental matters; the causes of such replacements; the effectiveness of such interventions; the value of the regulatory and administrative instruments used; the relationship between electoral consensus and environmental protection; the limitations in time of the replacement intervention; and the overall assessment of the management of the commissioners. After indicating what might be the requirements of good commissioner management, we proceed to draw the conclusions that are not critical of commissioner management, which on the contrary should be endowed with greater powers, but an incentive to have administrative structures equipped with the necessary human and financial resources and not hindered in their action to protect the public interest.