Gianmarco Poli – Professore a contratto di Diritto Urbanistico, Università degli studi di Firenze – (gianmarco.poli@unifi.it)
SOMMARIO
1. La nozione di Smart City.
2. Smart cities e ruolo del potere pubblico. Le peculiarità del modello italiano.
3. L’intervento pubblico attivo.
4. L’intervento privato sostitutivo.
5. È possibile qualificare giuridicamente la Smart city?
Lo scritto, prendendo le mosse dalla nozione di Smart city rilevante per il diritto positivo, si interroga sulla possibilità di offrire un inquadramento giuridico del fenomeno.
La conclusione a cui si giunge, confortata dall’esame delle politiche e degli interventi (pubblici e privati) adottati per realizzare l’obiettivo della smart city, è che essa, soprattutto con riferimento ad alcune funzioni amministrative (come quella di pianificazione urbanistica), operi in termini di vincolo alla discrezionalità amministrativa.
The paper examines the concept of Smart city in relation to positive law and raises the question of whether it is feasible to establish a legal framework to address this phenomenon.
The response to the inquiry, based on the analysis of public policies and the interventions (both public and private) implemented to attain the goals associated with a smart city, indicates that the concept of a smart city can be regarded as a constraint on discretionary power, particularly in the realm of urban planning.