Danila Iacovelli, Francesco Aliberti – Fonti alternative di approvvigionamento idrico: la desalinizzazione.
La legge “SalvaMare” e il passo indietro del decreto “Siccità”. Innovazioni sostenibili

Danila Iacovelli – Dottoressa di ricerca in Istituzioni e politiche, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano -(danila@iacovelli.eu)
Francesco Aliberti – Docente di igiene generale e applicata – (francesco.aliberti@unina.it)

SOMMARIO

1. Il diritto universale all’acqua e gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
2. Disponibilità delle risorse idriche e cambiamenti climatici.
3. Uso circolare dell’acqua e pianificazione degli interventi strutturali.
3.1. Pluralità di approcci.
4. La desalinizzazione.
5. Impatti ambientali della dissalazione.
6. Valutazione di impatto ambientale degli impianti di desalinizzazione. Dalla legge “SalvaMare” alla retromarcia del decreto “Siccità”. Alternative sostenibili.
7. Idee innovative per la mitigazione d’impatto.
8. Rischio sanitario da acque dissalate.
9. Valutazione di impatto sanitario.
10. Conclusioni.

L’acqua è un bene essenziale per la vita e un diritto umano fondamentale. La siccità e il riscaldamento globale colpiscono con crescente intensità aree geografiche sempre più vaste. La “desalinizzazione” (di seguito anche “dissalazione”) contribuisce ad incrementare le forniture idriche, ma genera impatti significativi sull’ecosistema e ripercussioni sulla salute. L’art. 12 del d.l. n. 60 del 2022 – legge “SalvaMare” –, colmando un’autentica lacuna legislativa in materia, ha sottoposto la realizzazione di tali impianti alla procedura di valutazione di impatto ambientale, segnando un passo avanti nella tutela dell’ambiente, seguito a breve distanza di tempo da un arretramento normativo. Il d.l. n. 39 del 2023, convertito in l. n. 68 del 2023, – decreto “Siccità”, – ha sensibilmente ridimensionato la portata dell’art. 12, assoggettando a verifica di assoggettabilità a V.I.A. solo gli impianti di desalinizzazione con capacità pari o superiore a 200 l/s, lasciando fuori impianti di rilevanti dimensioni, suscettibili di incidere sensibilmente sull’ambiente. Un’alternativa innovativa più sostenibile rispetto agli impianti a terra è rappresentata dalla dissalazione mobile.


Water is an essential resource for life and a fundamental human right. Drought and global warming are increasingly affecting larger geographical areas. Desalination helps increase water supplies but has significant impacts on ecosystems and health. Article 12 of Legislative Decree No. 60 of 2022 – the “SaveSea” law – addressed a genuine legislative gap by subjecting the construction of such plants to environmental impact assessment procedures, marking a step forward in environmental protection, shortly followed by a regulatory setback. Legislative Decree No. 39 of 2023, converted into Law No. 68 of 2023 – the “Drought” decree – significantly scaled back the scope of Article 12, subjecting desalination plants with a capacity equal to or greater than 200 l/s to a verification of the need for an environmental impact assessment, leaving out larger plants that could significantly affect the environment. An innovative and more sustainable alternative to land-based plants is represented by mobile desalination.

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