Gaetano Armao – Luigi Einaudi e l’autonomia regionale: una predica (ancora) utile per il regionalismo differenziato

Gaetano Armao – Professore Associato di Diritto amministrativo, Università degli Studi di Palermo – (gaetano.armao@unipa.it)

SOMMARIO

1. Brevi notazioni introduttive.
2. Il solitario intervento di Einaudi sulle Regioni alla Consulta nazionale.
3. Il susseguente contributo dell’economista piemontese alla Costituente.
4. Una predica (ancora) utile per il regionalismo differenziato.

Il saggio ricostruisce il contributo offerto da L. Einaudi nelle fasi della nascita del regionalismo italiano: dapprima alla Consulta nazionale e poi all’Assemblea costituente, nel complesso ruolo rappresentante eminente del partito liberale, ma anche di governatore della Banca d’Italia e poi di Ministro del bilancio e Vicepresidente del Consiglio. Ne emerge la figura di un convinto autonomista, pur se preoccupato dall’incedere frettoloso e confusionario del primo regionalismo, tentato da alcune fughe in avanti, in materia finanziaria, valutaria e doganale.
Le critiche che, in solitudine, egli argomentò dettagliatamente colsero nel segno, prova ne è che gran parte delle norme da egli additate in quella fase, con particolare riguardo allo Statuto siciliano, siano rimaste sulla carta, sostanzialmente inapplicabili.
Un autonomista convinto quindi, e se ne trova conferma anche nelle ultime nomine dei senatori a vita (due regionalisti e meridionalisti come L. Sturzo e U. Zanotti Bianco), che tuttavia non si sottrasse al compito di evidenziare come il percorso di regionalizzazione dovesse essere attento, ponderato, ma soprattutto avulso dal sistema, poco selettivo, delle compartecipazioni fiscali e senza straripamenti ed avesse il suo fulcro nel cittadino-contribuente e nella sua capacità di valutare la gestione delle funzioni pubbliche.
Una “predica utile”, quindi, anche per il regionalismo differenziato che si prepara


The essay reconstructs the contribution made by L. Einaudi in the stages of the birth of Italian regionalism: first to the National Council and then to the Constituent Assembly, in the complex eminent representative role of the Liberal Party, but also as governor of the Bank of Italy and then as Minister for the Budget and Vice-President of the Council. What emerges is the figure of a convinced autonomist, although rightly concerned by the hasty and confusing pace of the first regionalism attempted by some escapes forward, in financial, currency and customs matters.
The criticism that, in solitude, he argued in detail hit the mark, proof is that much of the rules he pointed out at that stage, with particular regard to the Sicilian Statute, have remained on paper, substantially inapplicable.
A convinced autonomist, and this is confirmed also in the last appointments of the senators for life (two regionalists and meridionalists such as L. Sturzo and U. Zanotti Bianco). The Committee on the Environment, Public Health and Consumer Protection-taxpayers and their ability to assess the management of public functions.
A “useful sermon”, therefore, also for the differentiated regionalism that is being prepared.

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