Francesco Tomasicchio – Dottorando in Diritto privato comparato, Università degli Studi di Roma “La Sapienza” – (francesco.tomasicchio@uniroma1.it)
SOMMARIO
1. La persistenza del problema delle concessioni demaniali marittime dopo la legge di conversione del decreto “Milleproroghe”.
2. Alle origini del conflitto: le sentenze gemelle e il iudex legibus solutus.
3. L’ordinanza n. 743/2022 e il rinvio pregiudiziale del TAR di Lecce alla Corte di giustizia. L’antefatto.
3.1. Un’interpretazione controversa: l’art. 12, gli effetti (non) diretti e l’incertezza del quadro normativo. L’ambigua posizione della CGUE nella pronuncia C-348/2022.
3.2. Segue. Il problema della potestà disapplicativa della legge ritenuta contrastante con il diritto dell’Unione. Un obbligo ambiguo ripartito tra giudici e funzionari?
3.3. La legittimazione a disapplicare: riflessioni e obiezioni nell’ordinanza n. 743/2022 del TAR di Lecce e la risposta della CGUE.
3.4. Un ulteriore dubbio: la direttiva Bolkestein quale fonte di liberalizzazione o di armonizzazione? 4. Il rischio di un inevitabile contrasto tra (quasi) giudicati: la Corte di giustizia chiamata a intervenire.
5. Amministrazione, giudici, mercati, conflitti e l’alba di una ‘nuova’ legalità. L’impellente necessità di un mercato amministrato e non più solo regolato.
Nel presente lavoro si cerca di evidenziare le problematiche derivanti dalla possibile applicazione in Italia della Direttiva Servizi n. 123/2006/CE, nota come “Bolkestein”, nell’ambito delle concessioni demaniali marittime. A questo proposito, si cercherà anche di focalizzare l’attenzione sulle decisioni rese dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato, sulla recente sentenza del TAR di Lecce, che ha posto alcune questioni pregiudiziali sulla validità ed efficacia della direttiva europea e sulla risposta della Corte di giustizia dell’Unione resa di recente tramite la pubblicazione della sentenza C-348/2022. Infine, si rifletterà sull’attuale quadro normativo, caratterizzato da una confusione senza precedenti, e sulla necessità che le istituzioni europee applichino a tutti i costi il principio della libera concorrenza nel mercato. Il tutto senza preoccuparsi della situazione del mercato interno e dei rischi per la concorrenza stessa.
This paper will attempt to highlight the issues arising from the possible application in Italy of the Services Directive No. 123/2006/EC, known as ‘Bolkestein’, in the context of maritime state concessions. In this regard, an attempt will also be made to focus attention on the decisions rendered by the jurisprudence of the Council of State, on the recent ruling of the Regional Administrative Court of Lecce, which posed some preliminary questions on the validity and efficacy of the European directive, and on the response of the Court of Justice of the Union recently rendered through the publication of ruling C-348/2022. Finally, it will reflect on the current regulatory framework, characterised by unprecedented confusion, and the need for the European institutions to apply the principle of free competition in the market at all costs. All without concern for the situation of the internal market and the risks to competition itself.