Francesco Manganaro, Rocco Parisi – Note sullo scioglimento dei consigli degli enti locali per infiltrazioni mafiose

Francesco Manganaro – Professore ordinario di Diritto amministrativo, Università degli studi “Mediterranea” di Reggio Calabria – (francesco.manganaro@unirc.it)
Rocco Parisi – Assegnista di ricerca in Diritto amministrativo, Università degli studi “Mediterranea” di Reggio Calabria – (rocco.parisi@unirc.it)

SOMMARIO

1. Il controllo statale sugli enti locali
2. Lo scioglimento degli organi elettivi degli enti locali
3. Il decreto di scioglimento come atto di alta amministrazione
4. La controversa natura preventiva o sanzionatoria del provvedimento di scioglimento
5. Le modifiche dell’art. 143 TUEL.
6. Il procedimento di scioglimento degli organi elettivi degli enti locali.
7. La debolezza della verifica giurisdizionale: il controllo estrinseco sul provvedimento di scioglimento.
8. Alcune osservazioni conclusive.

Il presente contributo si occupa dello scioglimento degli organi elettivi degli enti locali per fenomeni di infiltrazione mafiosa, esaminando le criticità dovute ad una disciplina eccessivamente generica e ad un orientamento giurisprudenziale incline ad attribuire all’atto di scioglimento natura di misura di prevenzione, con tutte le conseguenze in termini procedimentali e di tutela processuale che da tale qualifica derivano. La natura sanzionatoria, delineata invece dalla giurisprudenza costituzionale, porterebbe già ad una diversa interpretazione della normativa vigente, la cui efficacia rimane comunque molto limitata, tanto da auspicarne una sostanziale modifica.


This work deals with the dissolution of the elected bodies of local authorities due to phenomena of mafia infiltration, examining the critical issues due to an excessively generic discipline and a jurisprudential orientation inclined to attribute to the act of dissolution the nature of a preventive measure, with all the consequences in procedural terms and procedural protection that derive from this qualification. The nature of sanctions, instead outlined by the constitutional jurisprudence, would already lead to a different interpretation of the legislation in force, the effectiveness of which however remains very limited, so much so as to hope for a substantial modification.

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