Salvatore Palumbo – Dottore di ricerca, Università degli Studi di Palermo – (salvatore.palumbo05@unipa.it)
SOMMARIO
1. Profili introduttivi.
2. Integrazione europea ed evoluzione della nozione di “mercato interno”: quale modello per la digitalizzazione della p.a. nell’Unione europea?
2.1. La questione della competenza normativa unionale.
2.2. L’interrogativo sul modello amministrativo.
3. La digitalizzazione quale fattore di uniformità e accentramento dei poteri pubblici.
4. Limiti e controlimiti alle tesi centripeta.
5. Considerazioni conclusive.
Il lavoro affronta la tematica concernente i rapporti tra ordinamento europeo e amministrazioni nazionali. Più nel dettaglio tale complesso rapporto viene calato nel contesto normativo della transizione digitale, alla luce dei recenti programmi di riforma avviati in sede europea e culminati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. I quesiti che animano l’indagine prospettata sono essenzialmente due, ovvero: a) quello della competenza normativa dell’Unione in un ambito tradizionalmente riservato agli Stati membri, qual è l’ordinamento delle amministrazioni nazionali; b) quello del modello di amministrazione (diretta, indiretta, condivisa) che emerge dalla regolamentazione europea sulla digitalizzazione degli apparati pubblici.
Come delineato nel corso della trattazione, la risposta a tali interrogativi proviene da una lettura complessiva dei Trattati e della disciplina settoriale. In tale contesto normativo, un ruolo predominante è stato assunto dall’art. 114 del Trattato sul funzionamento dell’UE. Nella lettura di tale disposizione data dalla Commissione e confortata dalla Corte di giustizia, infatti, la competenza unionale nel settore del mercato interno viene ora declinata in termini di mercato unico digitale. È all’interno di tale «materia» che si sviluppa la disciplina europea sull’utilizzo delle nuove tecnologie (ITCs) nella pubblica amministrazione.
In tale scenario, il lavoro argomenta la tesi per cui la riconduzione al settore del mercato interno porta quale conseguenza l’adesione al modello attuativo proprio di tale ambito, ovvero quello definito come «amministrazione condivisa». E tuttavia, in chiave critica, viene vagliata la tenuta di tale ricostruzione alla luce della teoria dei c.d. controlimiti e segnatamente del fondamentale principio autonomistico.
This paper deals with the relationship between the European legal order and national administrations. In more detail, this complex relation falls within the regulatory context of the digital transition, in the light of the recent reform programmes launched at European level and culminating in the National Recovery and Resilience Plan. The questions raised by the survey are essentially two: a) that of the Union’s legislative competence in a field traditionally reserved to the Member States, as is the legal system of national administrations; b) that of the administrative model (direct, indirect, shared) that emerges from the European regulation on the digitalization of public bodies.
As outlined in the course of the discussion, the answer to these questions comes from an overall reading of the Treaties and the sectoral framework. In this regulatory context, a predominant role has been assumed by art. 114 of the Treaty on the Functioning of the EU. In the interpretation of this norm given by the Commission and supported by the Court of Justice, in fact, Union competence in the field of the internal market is now declined in terms of the digital single market. It is within this «subject» that the European framework on the use of new technologies (ITCs) in public administration is developed.
In this scenario, the work argues that the lead back to the internal market sector leads as a consequence to adherence to the implementation model of this area, that is, the one defined as «shared administration». Finally, in a critical way, the tightness of this reconstruction is examined in the light of the theory of the controlimiti and in particular the fundamental principle of autonomy.