Paolo Michiara – Ricercatore di Diritto amministrativo, Università degli Studi di Parma – (paolo.michiara@unipr.it)
SOMMARIO
1. Premessa. Il territorio tra interessi economici ed esigenze sociali.
2. L’oggetto e i contenuti. La dimensione dei progetti, l’urbanistica tattica, le persone, gli animali e le cose.
3. I soggetti.
4. Gli spazi e i tempi. Dai “luoghi terzi” al “terzo paesaggio”.
5. Le ragioni e i “nemici” della rigenerazione. Circa la necessaria ponderazione delle diverse posizioni soggettive e degli interessi confliggenti.
6. Gli strumenti. Dall’autorità al consenso. La finanza di progetto a servizio della rigenerazione.
7. La ricostruzione della nozione attraverso i suoi frammenti.
7.1. La rigenerazione come attività di interesse generale.
7.2. Il buon esercizio della discrezionalità quale antidoto al degrado economico e sociale.
7.3. Agevolazioni, semplificazioni, deroghe ed eccezioni – incorporate in bandi e progetti – alla prova della comparazione e della sostenibilità.
7.4. Una funzione amministrativa destrutturata e complessa. Verso un diritto della rigenerazione territoriale.
Potrà il rinnovato interesse per la città, nelle sue diverse dimensioni (grandi e piccole, borghi delle aree interne e montane compresi), unitamente al fatto che non dovrebbe essere possibile consumare ulteriormente suolo, contribuire alla creazione di un vero e proprio diritto della rigenerazione territoriale? Se si, quali potranno essere le caratteristiche di questa branca e, soprattutto ed ancor prima, potrà la stessa fondarsi su una nozione di rigenerazione che superi il tradizionale concetto del recupero fisico strutturale di ciò che sia degradato?
L’articolo, senza aver l’ambizione di fornire una risposta compiuta ai predetti interrogativi, cerca di ricostruire una nozione che possa essere di una qualche utilità per lo studioso che dovesse essere chiamato, a vario di titolo, ad intervenire nell’approfondimento delle tematiche inerenti alla rinnovazione dei territori e dei tessuti urbani.
Can the renewed interest in the city, in its various forms (big and small, country and mountain villages), alongside the fact land consumption is no longer viable, contribute to the creation of a proper urban regeneration law?
If so, what would be the features of such a law and, moreover, could it be based on a notion of regeneration that goes beyond the traditional concept of the physical renovation of decaying urban areas?
The scope of this article, without aiming to provide a ready made answer to the questions above, attempts to reconstruct a notion useful to researchers analysing urban regeneration.