Remo Trezza – Assegnista di ricerca in Diritto privato, Università degli Studi di Salerno –
(rtrezza@unisa.it)
SOMMARIO
1. L’occupazione sine titulo: profili sostanziali e processuali.
2. Il danno da occupazione sine titulo.
2.1. Segue. Orientamento rigoroso: danno-conseguenza e carico probatorio “pieno”.
2.2. – Segue. Orientamento mediano: danno in re ipsa e carico probatorio “alleggerito”. Il danno presuntivo.
2.3. Segue. Orientamento lassista: danno in re ipsa tout court e carico probatorio “azzerato”. Criticità sull’effettività del pregiudizio subito.
2.4. Qualificazione “a monte” del danno da occupazione sine titulo: danno emergente o lucro cessante?
3. Funzione “sanzionatoria” del risarcimento?
4. Uno sguardo alla c.d. acquisizione sanante in caso di occupazione sine titulo della Pubblica Amministrazione.
5. Soluzioni de jure condendo anche a partire da casi di danno con carico probatorio alleggerito.
6. Appendice. La soluzione adottata dalle Sezioni Unite della Cassazione.
Il contributo intende offrire una panoramica “dottrinale”, nonché “giurisprudenziale”, formatasi intorno alla categoria “occupazione sine titulo”. Muove dall’analisi – in alcuni casi molto critica – degli orientamenti sviluppatisi in tema e cerca di individuare la corretta qualificazione giuridica del danno derivante dall’occupazione illegittima: un danno “a monte” (se sia da considerarsi come danno emergente o come lucro cessante o entrambi) e un danno “a valle” (se sia da considerarsi un danno in re ipsa o meno con tutte le conseguenze relative all’onere probatorio). Il saggio, prendendo spunto da altre tipologie di
danno (come quello da vacanza rovinata, da diffamazione, da protesto illegittimo e così via), conclude per l’avallo della tesi per cui il danno da occupazione illegittima possa qualificarsi sia come danno emergente che come lucro cessante, entrambi in re ipsa, ma con carichi probatori differenti.
The contribution intends to offer a “doctrinal” and “jurisprudential” overview formed around the category “occupation sine titulo”. It starts from the analysis – in some cases very critical – of the guidelines developed on the subject and tries to identify the correct legal classification of the damage deriving from illegitimate occupation: an “upstream” damage (whether to be considered as an emerging damage or as a loss of profit or both) and “downstream” damage (whether it is to be considered a damage in re ipsa or not with all the consequences in terms of burden of proof). The essay, taking its cue from other types of damage (such as that from a ruined holiday, from defamation, from illegitimate protest and so on), concludes for the support of the thesis that the damage from illegitimate occupation can be qualified both as emergent damage and as loss of profits, both in re ipsa, but with different probative burdens.