Daniele D’Alessandro – La procedura di V.I.A.: alla ricerca della qualificazione delle prerogative partecipative

Daniele D’Alessandro – Ricercatore Confermato di Diritto Amministrativo, Università della Calabria – (daniele.dalessandro@unical.it) 

SOMMARIO

1. L’oggetto della riflessione
2. La disciplina di riferimento.
3. Oneri di appropriata e precoce informazione, effettività della partecipazione ed effettività della tutela nella giurisprudenza della Corte di Lussemburgo.
4. Sovranità popolare, democrazia, amministrazione. La partecipazione alla V.I.A. nelle dinamiche evolutive della dimensione procedimentalizzata della determinazione dell’interesse pubblico nello stato pluriclasse.
5. Una possibile ricostruzione. L’oggettivizzazione del pubblico potere nella decisione procedimentalizzata in presenza di un titolo che legittima la partecipazione riconoscendola necessaria per l’ottimale cura dell’interesse pubblico allo sviluppo sostenibile rispetto alle condizioni di contesto.
6. Prospettive.

Il presente contributo ha ad oggetto la qualificazione dei poteri partecipativi nelle procedure di V.I.A. L’analisi normativa e giurisprudenziale (dell’Unione ed interna) rivela una particolare autonomia degli interessi procedimentali dei privati coinvolti. Inoltre, il titolo che dà accesso alla tutela, costituito dalla norma di protezione ambientale, sembra prevalere sugli altri presupposti per l’accoglimento della domanda giudiziale (interesse ad agire e legitimatio ad causam).
Dette peculiarità, nel contesto delle riflessioni sulla dimensione procedimentale della decisione pubblica e sulla partecipazione democratica come modalità di esercizio della sovranità popolare, sono indagate per comprendere se in sede di procedimento V.I.A., comparando le facoltà spettanti ai privati con quelle delle amministrazioni che rendono pareri o sono titolari di poteri di intervento, nonché i connessi oneri di motivazione, la partecipazione dei privati possa configurarsi come esercizio del potere pubblico. Infine, sono indagate le ricadute dell’ipotesi formulata in materia di vizi formali e di motivazione postuma, lasciando aperte le prospettive relative alla qualificazione giuridica della partecipazione in altri procedimenti.


The paper aims to analyze the issue on the legal qualification of participatory powers in the environmental impact assessment procedures (E.I.A.). The regulatory and jurisprudential analysis (of the Union and internal) reveals a particular autonomy of the procedural interests of the involved individuals. Furthermore, the legal title access to legal protection given by the environmental protection law seems to prevail over the other conditions of the legal suit (i.e. interest in bringing proceedings and s.c. legitimatio ad causam). 
These peculiarities, in the context of the reflections on the procedural dimension of public decision and on democratic participation as a way of exercising popular sovereignty, are investigated to understand whether in the E.I.A. proceeding, the private participation can be configured as an exercise of public power, by comparing the participation faculties of private individuals with those of the administrations that issue opinions or are holders of intervention powers, and the related motivation charges.  Moreover, the theoretical consequences are highlighted with regard to formal and procedural flaws and posthumous motivation.

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