Scilla Vernile – Ricercatrice a t.d. di Diritto amministrativo, Università degli Studi di Sassari – (svernile@uniss.it)
SOMMARIO
1. Introduzione: l’importanza del fattore “tempo” nel diritto in generale e nel diritto amministrativo in particolare.
2. Il Decreto Semplificazioni e la rinnovata attenzione per i “tempi” delle pubbliche amministrazioni.
3. Delimitazione dell’ambito di indagine: il “tempo” del procedimento (da concludersi necessariamente con un provvedimento espresso).
4. Dalla ragionevole durata del processo alla ragionevole durata del procedimento.
5. Approfondimento specifico su procedimento amministrativo e ius superveniens.
6. Conclusioni. Il giudice amministrativo “signore” degli atti tardivi.
Il contributo, prendendo le mosse dall’assoluta rilevanza della tempestività dell’azione amministrativa per la tutela degli interessi pubblici e privati e dalle modifiche all’art. 2, l. 241/1990, apportate dal Decreto Semplificazioni, specialmente con riferimento alla “sorte” degli atti tardivi, affronta il tema della durata dei procedimenti amministrativi e valuta l’opportunità di spostare l’attenzione dal termine di conclusione applicabile ai singoli procedimenti verso un’estensione del concetto di “ragionevole durata”, tipico del processo, al procedimento amministrativo, anche alla luce degli insegnamenti provenienti dalla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritto dell’Uomo e tenendo conto, altresì, dell’incidenza di una durata eccessiva del procedimento sul paradigma legale di riferimento, in virtù della regola del tempus regit actum. Esaminati gli effetti del decorso del tempo sulle diverse “tipologie” di atto tardivo, il contributo valuta il diverso ruolo svolto del giudice amministrativo a seconda del regime applicabile all’atto.
Starting from the absolute importance of the timeliness of administrative actions for the protection of public and private interests, and from the amendments to art. 2, l. 241/1990 – introduced by the ‘Simplification Decree’ – especially with reference to the ‘fate’ of late administrative decisions, the paper addresses the issue of the duration of administrative procedures and evaluates the expediency of shifting attention from the term of conclusion applicable to individual proceedings towards an extension of the concept of ‘reasonable time’ (typical of the court trial) to the administrative procedure, also in light of the case-law of the European Court of Human Rights and taking into account the impact of the excessive duration of the procedure on the legal paradigm applicable to the administrative decision, according to the rule of tempus regit actum. After examining the effects of the time deadline on the different ‘types’ of late administrative decisions, the paper assesses the various roles played by the administrative judge.