Gian Antonio Benacchio – Professore ordinario di Diritto privato comparato
Università degli Studi di Trento – (g.benacchio@unitn.it)
SOMMARIO
1. Obiettivi e peculiarità del modello europeo per la tutela del consumatore.
2. Obblighi informativi e di trasparenza come principale strumento di tutela.
3. Strumenti, soluzioni e forme di tutela.
4. Criticità e limiti di modello e di sistema.
5. L’impatto delle tecnologie digitali e la discriminazione negoziale.
6. Ripensare il modello.
Lo scritto prende spunto da alcuni interrogativi emersi dall’analisi del modello europeo di tutela degli interessi economici dei consumatori allo scopo di evidenziarne i difetti e le lacune soprattutto in relazione al tema dell’informazione, da sempre concepito quale principale strumento di riequilibrio del rapporto contrattuale professionista-consumatore, notevolmente sbilanciato a favore del primo. L’analisi viene condotta prendendo a riferimento i diversi obblighi informativi che fanno capo all’imprenditore contenuti nelle numerose direttive dell’Unione europea emanate nel corso degli ultimi trent’anni ed analizza gli effetti delle soluzioni basate sulle prassi commerciali, sugli strumenti e sulle innovazioni tecnologiche applicate alla contrattazione di massa. L’ultima parte del lavoro si concentra sul tema, sempre più attuale e rilevante, relativo all’utilizzo dei dati raccolti mediante gli accessi ad internet, utilizzo che può riservare all’ignaro consumatore effetti ben più gravi e importanti di quelli di un incauto acquisto di un prodotto.
This contribution draws on some questions that have arisen by the analysis of the European model of protection of consumers’ economic interests. The aim of the analysis was the necessity to highlight the defects and the shortcomings of this model, particularly with reference to information; this last aspect has always been conceived as the main tool of rebalancing the contractual relation between professionals and consumers, which has always been favouring the former. The analysis is carried out by taking the different information duties that burden the entrepreneur as a point of reference and which were regulated by the numerous EU directives, enacted in the last thirty years. The study analyses the results of the solutions based on commercial praxis, as well as on instruments and technological innovations applied to mass collective bargaining. The last part of the article will focus on the use of data gathered though internet accesses, a increasingly urgent and relevant theme. As a consequence, uninformed consumers might suffer much more serious and important effects than those caused by the imprudent purchase.