Giovanni Gallone – La prevenzione amministrativa del rischio-corruzione

Giovanni Gallone – Magistrato ordinario; Dottore di ricerca in “Teoria Generale del Processo”
Università LUM Jean Monnet – (giov.gallone@gmail.com)

SOMMARIO

1. Sulla nozione giuridica di rischio e sul «rischio-corruzione».
2. La trasparenza come modo di essere dell’azione amministrativa.
3. La nuova amministrazione “autoriflessiva”.
4. La pianificazione come sistema giuridico.
5. La resa della pianificazione anticorruzione tra bilanci e prospettive.

Tra tutte le tipologie di rischio quello da “corruzione” assume caratteristiche assolutamente peculiari. A differenza di quello da “ignoto tecnologico” esso si presenta, infatti, come endogeno rispetto all’attività amministrativa. Ciò impone, in chiave preventiva, all’amministrazione di volgere lo sguardo, con un approccio “bottom-down” al suo interno, correggendo le proprie storture organizzative e divenendo “autoriflessiva”. A tal fine la strada proposta dalla legge n. 190 del 2012, anche nelle sue più recenti novelle, passa per la riscoperta di uno strumento tradizionale: la pianificazione. Questa rete di piani disegnata dalla legge assurge a vero “sistema giuridico”, articolandosi su più livelli (nazionale e della singola amministrazione) ed abbracciando diverse dimensioni (oltre a quella di prevenzione dei fenomeni di maladministration, anche di promozione della trasparenza e di valutazione della performance). Ma le incognite, legate principalmente alla risposta della prassi, rimangono, nonostante i correttivi, numerose.


Among all the risk typologies, that of ‘corruption’ takes on highly peculiar characteristics. Unlike that of the ‘technological unknown’, it is in fact presented as endogenous to administrative
activity. In prevention terms, this forces the administration to turn its gaze to within itself and adopt a ‘bottom-down’ approach, correcting its organisational distortions and becoming ‘self-reflexive’. To this end, the path proposed by Law No. 190/2012, along with its more recent modifications, opts for the rediscovery of a traditional tool: planning. This network of plans designed by the law constitutes a genuine ‘juridical system’, intervening on various levels (from the national to that of the single administration) and also embracing various dimensions (beyond that of the prevention of phenomena of maladministration, also of the promotion of transparency and performance assessment). However, despite the corrective measures, there still remain a great number of unknown factors, linked largely to how these measures are actually put into practice.

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