Edoardo Caruso – Regolazione del trasporto pubblico non di linea e innovazione tecnologica.
Il caso Uber

Edoardo Caruso, Assegnista di ricerca di Diritto amministrativo
Università degli Studi di Ferrara – (edoardo.caruso@unife.it)

SOMMARIO

1. Premessa: alle radici del conflitto di interessi.
2. La «riattualizzazione» del conflitto tra taxi e ncc quale conseguenza dell’avvento di Uber.
3. Le attuali sfide imposte dalle nuove tecnologie. Il caso UberPop.
3.1. La qualificazione giuridica dell’attività di Uber fra servizi di intermediazione e di trasporto:
la posizione delle Istituzioni europee.
3.2. La natura giuridica dei servizi Uber nel prisma della regolazione nazionale: trasporto pubblico
o trasporto privato?
4. Il regime autorizzatorio e la funzione di contingentamento: ratio e possibili alternative.
4.1. La rilettura del settore del trasporto pubblico non di linea alla luce della nozione di servizio pubblico …
4.2. (segue) Limiti e utilità di tale operazione interpretativa.
5. Riflessioni conclusive su sharing economy e trasporto pubblico non di linea.

Il saggio esamina le conseguenze dell’ingresso di Uber nel settore dell’autotrasporto non di linea, concentrandosi su alcune questioni dibattute, quali:
– la qualificazione dell’attività della piattaforma (servizi di intermediazione o di trasporto), rilevante allo scopo dell’applicazione della disciplina sulle libertà economiche di movimento;
– la natura pubblica ovvero privata dei servizi Uber, da cui dipende l’applicazione di fattispecie sanzionatorie e anticoncorrenziali;
– la riconducibilità dell’attività dei taxi alla categoria del pubblico servizio. Pur nella consapevolezza delle inefficienze del settore, si muove da tale nozione per poi riflettere su istituti controversi dell’attuale regolamentazione, quali l’autorizzazione contingentata per l’accesso al mercato e la riserva ai taxi del contatto su strada con il cliente.
Le conclusioni sono dedicate alla regolazione della sharing economy e all’importanza di un approccio olistico che, a fianco delle esigenze di crescita economica e di vantaggio per i consumatori, tenga in adeguata considerazione ulteriori interessi generali (individuali e/o collettivi).


The essay examines the consequences of the entrance of Uber in the non-scheduled public transport system, focusing on a number of thorny questions, such as:
– the qualification of the activity as a platform (of intermediation or transport services), relevant to the aim of the application of the discipline on economic freedoms of movement;
– the public or private nature of Uber services, on which the application of sanctioning and anticompetitive measures depends;
– the reference of the taxi activity to the ‘public service’ category. Despite awareness of the inefficiencies of the sector, this notion is a starting point from which to
reflect on the controversial application of current regulations, such as the restricted authorisation for access to the service and the grounds of the exclusive right for taxis to make contact with clients along the street.
The conclusions are dedicated to the regulation of the ‘sharing economy’ and the importance of a ‘holistic approach’ which, alongside the needs for economic growth and advantages for consumers, also takes broader general interests into account (both individual and/or collective).

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